QUELLA SERA FRA I GRIFONI NEI SIMBRUINI

Volavano ovunque...
forse ad appena cinque metri sopra la mia testa, alla mia stessa altezza tutti intorno, giù di sotto nel bosco... insomma... ero "immerso" in gruppo di grifoni... loro sapevano che ero lì ma semplicemente mi ignoravano: erano intenti in un "qualcosa" che aveva a che fare col cibo.
Si muovevano in maniera coordinata girando a cerchi sopra la valle per poi posarsi sulle rocce dove stavo immobile e sorpreso... in piedi contro un forte vento gelido, quasi al buio della notte: un grifone arrivava... e l' altro ripartiva... sembravano un battaglione aereo... un' armata invincibile di individui possenti e poco raccomandabili... le teste sporche di sangue rosso e marrone, l' occhio severo, lo sguardo "senza scrupoli".

In volo il grifone non batte solo le ali... non taglia solo l' aria... il grifone l' abbraccia con le sue ali immense e la sposta con una forza progressiva da lasciarti di sasso... sono dei bestioni corpulenti di oltre 2 metri, sono un omaggio vivente alle dinamiche del volo e un dispetto alle apparenze impossibili. Il loro volteggiare è un grande valzer di gruppo... un valzer di dorsi color fuoco negli ultimi raggi del sole... e un valzer di grandi ombre dalle mani nere.
 
Francesco Fusillo (Monti Simbruini - Aprile 2017)

Grifone Simbruini
 
 
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