IL LUPO CHE NON C' ERA

Oggi tramite i social e grazie a fotografi intraprendenti, riceviamo immagini di lupi in tutte le salse... in branco, da soli, mentre mangiano oppure giocano... al brodo, in bianco e forse anche in salmì.
In realtà la gran parte della popolazione è praticamente sconosciuta, sia per le stime numeriche e sia per le storie individuali... questo anche in ambiente professionale... la specie infatti abita generalmente zone impervie e relativamente sicure, e vive nascosta aiutata dai propri sensi fra le mille insidie quotidiane, in stato di perenne attenzione al pericolo e sfuggendo ad ogni contatto.
 
La stragrande maggioranza dei lupi nasce e muore all' insaputa dell' essere umano.
 
Che si tratti di morte naturale o bracconaggio il ritrovamento di un cadavere è sempre cosa rara ed il ricordo lasciato nel proprio territorio dall' animale, potrebbe essere soltanto una semplice fatta rinsecchita nel bosco... se non "il niente" più assoluto.
 
Si dice che il lupo sia come un "fantasma", c'è ma non si vede... nascono così leggende sulle caratteristiche degli esemplari, sulle dimensioni, gli ululati etc etc.
 
Calandomi in queste considerazioni, mi ritrovo involontariamente a rappresentare la mia astrazione più personale del lupo con questa foto... in mezzo a tutto quel movimento il lupo c'è: qualcuno lo "vedrà", qualcun' altro "no", per altri ancora sarà solo una foto mossa "non pubblicabile", mentre per i tipi più artistici mi auguro sia una bella foto "astratta".
 
Esatto... questo è proprio il lupo che conosco... e questa è la foto che personalmente più lo rappresenta... emozione dell' osservatore compresa.
 
Lui si chiama "Capoccetta", e fino a prove più valide come un video, una foto definita o il ritrovamento del suo cadavere,
Lui sarà o meglio è... un "Lupo che non c'era"... come molti dei suoi fratelli sparsi nelle montagne Italiane.
 
F.